L’Angelus di Papa Francesco di domenica 16 febbraio 2020. Il Pontefice: “Non amare il prossimo significa uccidere se stessi”.
CITTA’ DEL VATICANO – Ritorna il consueto appuntamento domenicale con l’Angelus di Papa Francesco. Il Pontefice si è soffermato sul Vangelo odierno commentando un passo tratto dal Discorso della montagna.
“E’ una riflessione sui Comandamenti dati a Mosé – ha detto Bergoglio citato da Vaticannews.va – e un invito a vivere la Legge come strumento di libertà“.
L’Angelus di Papa Francesco
Il Pontefice si è soffermato sul Vangelo odierno ricordando ai fedeli di vivere “la Legge come uno strumento di libertà che ci aiuta ad essere più liberi e non schiavi delle passioni e del peccato“. “Le guerre – precisa Bergoglio – sono frutto delle persone che non sanno dominare le proprie passioni. Quando si cede alle tentazioni e alle passioni non si è protagonisti della propria vita […]“.
Bergoglio ha parlato anche dell’amore: “Gesù è consapevole che non è facile vivere i Comandamenti in modo totalizzante. Per questo ci offre in soccorso il suo amore. Egli è venuto nel mondo non solo per compiere la Legge, ma anche per donarci la sua Grazia, così che possiamo fare la volontà di Dio, amando Lui e i suoi fratelli. Tutto possiamo fare con la Grazia di Dio! Anzi, la santità non è altra cosa che custodire questa gratuità che ci ha dato Dio, questa grazia“.
E ai fedeli consiglia di “percorrere la via dell’amore che Lui ci ha indicato e che parte dal cuore. Un cammino che, grazie all’intercessione della Vergine, possiamo vivere per raggiungere la gioia vera e diffondere dappertutto la giustizia e la pace“.
I saluti finali
Dopo la preghiera finale il Pontefice ha ricordato i pellegrini italiani e quelli provenienti dalla Croazia e dalla Serbia. Ma in piazza c’erano anche persone che sono arrivate dalla Francia, dalla Spagna e gli studenti di un collegio di Madrid.